Alejandro Jodorowski, "Psicomagia"

Un giorno Lihn e io abbiamo deciso che dovevamo camminare sempre in linea retta, senza mai deviare. Mi spiego: se durante una passeggiata ci imbattevamo in un albero, invece di girargli intorno ci arrampicavamo in cima e, una volta raggiuntala, continuavamo la conversazione. O ancora: se il cammino veniva ostruito da una macchina posteggiata, ci salivamo sopra e camminavamo sul tetto... Di fronte a una casa, suonavamo il campanello, entravamo dalla porta principale e uscivamo da dove potevamo, a volte da una finestra. La cosa importante era camminare sempre in linea retta senza preoccuparsi degli ostacoli, agendo come se non esistessero.

Chissà quanti problemi avete avuto...

No, perché? Dimentichi che il Cile era un paese poetico. Ricordo di aver suonato ad una porta e di aver spiegato alla signora che ci era venuta ad aprire che eravamo poeti in azione e dovevamo attraversare la sua casa in linea retta. Lei ha capito perfettamente e ci ha fatto uscire dal retro.

© Cristiano M. Gaston, Evoluzione Saturnista 2009